RIFIUTI FOX PETROLI: IN VIAGGIO…

di Gianni Lannes Stanziali o itineranti? Inquinatori o bonificatori della Natura? Tra uno scatto fotografico e l’altro, nell’andirivieni di mezzi pesanti mi mimetizzo tra i camionisti. “Lei è qui alla Fox per caricare?”. La domanda di un addetto aziendale non mi coglie spiazzato. E replico prontamente – con accento molisano – per non dare adito…

di Gianni Lannes

Stanziali o itineranti? Inquinatori o bonificatori della Natura? Tra uno scatto fotografico e l’altro, nell’andirivieni di mezzi pesanti mi mimetizzo tra i camionisti. “Lei è qui alla Fox per caricare?”. La domanda di un addetto aziendale non mi coglie spiazzato.

E replico prontamente – con accento molisano – per non dare adito a sospetti: “Aspetto un collega”. Nella vicinissima scuola di musica Rossini non si rendono conto del pericolo, come in gran parte della città.

Per neutralizzare la protesta pacifica e civile, come al solito i tuttologi di turno hanno sparso la voce – infondata – che il deleterio progetto ambientale dell’impianto di liquefazione Gnl è stato arrestato da un pronunciamento dei Vigili del Fuoco.

Comunque, in loco una recente attestazione della regione Marche ha certificato che nel sottosuolo sonnecchiano idrocarburi e piombo. La falda scorre ad appena 4 metri di profondità e ben 6 pozzi d’acqua destinati al consumo umano a valle sono stati disattivati, nonostante la carenza idrica estiva.

Mentre Pesaro dorme anche di giorno, le scorie speciali di “zucchero filato” vanno indisturbate in vacanza.

Scherzi a parte: ma che ci fanno nel pomeriggio di lunedi 20 ottobre 2025 – alla Fox Petroli – una decina di autocisterne, tra cui quella della società a responsabilità limitata “Spurgo Servizi Ambiente” ubicata a Mafalda in provincia di Campobasso e sede operativa a San Salvo, ma pure a Cupello nel chietino? Una conversazione captata al volo tra gli operai è illuminante, al pari della Boschetti Carburanti sotto la Maiella. Singolare coincidenza: Antonio Boschetti (domiciliato a Cupello) è anche il socio di maggioranza (80% della ditta Spurgo Servizi ambiente srl).

E ora giungiamo alle discariche a cielo aperto e sottofondo occulto. Ma chi saranno i padroni della Cupello Ambiente srl (partita iva: 02521600698) con capitale di appena 10 mila euro? Disarmante: i fratelli Rocco e Maurizio Bonassisa di Foggia, già arrestati dalla Guardia di Finanza in relazione alla discarica di Ordona.

Nell’intersezione tra criminalità organizzata, impatto ambientale e smaltimento dei rifiuti si posizionano le ecomafie, responsabili, tra l’altro, dell’inquinamento ambientale. Le ecomafie sono il cancro invisibile che divora il territorio e l’ambiente, sotto gli occhi di tutti e nella totale impunità. Non si tratta solo di traffici illeciti o abusi edilizi: è un attacco sistematico al territorio, alla natura e al nostro stesso futuro.

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Una porzione dei rifiuti pericolosi del fatiscente deposito idrocarburi dei Berloni finisce in Molise o in Abruzzo? Come mai così lontano da occhi indiscreti? E in queste regioni del Sud sono al corrente di tali regalie? Lo smaltimento – previo trasferimento interregionale – è legale? Tutto a posto? Le autorità hanno la situazione sotto controllo? E chi lo assicura con prove oggettive?

Alla curiosa voce analogie: un fatto è stato accertato ufficialmente: il rinvenimento di arsenico – oltre i limiti di legge – nel suolo dentro il sito della Green Fox a Vasto.

Riferimenti:

https://www.rainews.it/tgr/abruzzo/video/2024/03/arsenico-nella-terra-e13420e9-d350-4bde-b527-e5b8e0f1aa5d.html

https://www.ufficiocamerale.it/2403/boschetti-carburanti-srl-di-boschetti-antonio-c

https://spurgoserviziambiente.it/

https://spurgoserviziambiente.it/raccolta.htm

https://www.impresaitalia.info/kk05713457/spurgo-servizi-ambiente-srl/cupello.aspx

https://www.ufficiocamerale.it/3215/spurgo-servizi-ambiente-srl

https://telematici.agenziaentrate.gov.it/VerificaPIVA/VerificaPiva.do

https://www.ilcentro.it/chieti/arriva-la-quarta-discarica-al-civeta-di-cupello-1.1745746

Post scriptum

I rifiuti speciali derivano dalle attività produttive e sono divisi in pericolosi e non pericolosi e devono essere eliminati da aziende iscritte all’Albo dei gestori ambientali. Essi sono rappresentati dagli scarti derivanti dalle lavorazione agricole oppure della pesca, dalle attività sanitarie, dagli interventi di edilizia e demolizione di immobili, dai processi produttivi industriali e dai veicoli motorizzati fuori uso e le attività di escavazione.

Per smaltire rifiuti speciali è fondamentale la loro classificazione tramite il codice Cer (Catalogo Europeo dei Rifiuti), questo consente di dividere e amministrare secondo le loro peculiarità, così da farli diventare meno nocivi possibile per l’ambiente. Infatti, l’identificazione dei rifiuti permette di separare quelli non pericolosi che possono essere recuperati a differenza di quelli pericolosi da eliminare dopo trattamenti specifici volti a facilitarne la distruzione onde minimizzare l’impatto ambientale.

I codici CER sono elencati nel Catalogo Europeo e rappresentati da una sequenza numerica che serve a identificare i vari rifiuti in relazione al differente processo produttivo e conseguentemente a elaborarli in modo adeguato prima di procedere alla loro distruzione. I codici, chiamati EER, consecutivamente alla promulgazione della legge 77/2021, consentono non solo di classificare gli scarti in base alla categoria ma altrettanto distinguerli tra nocivi e non, attraverso l’apposizione di un asterisco sui primi. I rifiuti classificati tramite CER vengono nella categoria dei rifiuti speciali, ecco perché il loro smaltimento va affidato a aziende qualificate, ovvero iscritte nell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, che hanno le conoscenze per distinguerli e conferire il regolare codice EER e trasportarli evitando disseminazione nell’ambiente, verso un centro di trattamento a San Salvo che possa occuparsene.

Il formulario di identificazione dei rifiuti (FIR) è un documento obbligatorio dalla legge, indispensabile per il loro tracciamento dal prelievo al trasporto nella discarica. Si tratta di un documento necessario, contemplato nell’articolo 193 del dlgs n.152/2006, che serve a individuare i tipi di scarti del produttore, i loro dati e lo stabilimento di destinazione. Nel formulario di identificazione vanno riportate le varie tipologie di rifiuti, con annessa la descrizione, il codice CER, la pericolosità e il peso. Per di più bisogna indicare l’itinerario che verrà seguito per arrivare alla discarica.

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  1. FOX PETROLI: IL DELIRIO BERLONI! – Gianni Lannes

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