ROMAGNA: MARE DI GUERRA!

di Gianni Lannes L’inquinamento bellico – a scapito della vita – non conosce confini. Basta esaminare le carte ufficiali, come il Portolano della Marina Militare o i documenti della Regione Emilia-Romagna e del CNR, per accertare che nell’Adriatico che bagna questo territorio, si gioca alla guerra in tempo di pace in aree limitrofe ai centri…

di Gianni Lannes

L’inquinamento bellico – a scapito della vita – non conosce confini. Basta esaminare le carte ufficiali, come il Portolano della Marina Militare o i documenti della Regione Emilia-Romagna e del CNR, per accertare che nell’Adriatico che bagna questo territorio, si gioca alla guerra in tempo di pace in aree limitrofe ai centri abitati, utilizzando anche lo spazio aereo e si disperdono nei bassi fondali marini, ordigni di ogni genere, col beneplacito del governo Meloni e il diktat della Nato. Dirimpetto a Ravenna, ad un soffio dalla città di storia e arte, c’è un poligono militare permanente.

Addirittura, la cartografia che accompagna questa ricerca del CNR segnala la presenza di ordigni speciali – anche nel territorio marino delle Marche: nella Zps del parco regionale San Bartolo) – simboleggiati da una stella rossa.

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