
“DEFINISCI BAMBINO”: COME NEGARE LE VITTIME PALESTINESI!
di Gianni Lannes
“Definisci bambino”: è la frase pronunciata dal presidente dell’associazione Amici di Israele, tale Eyal Mizrahi, durante un recente scontro televisivo con Enzo Iacchetti, in un momento in cui le Nazioni Unite denunciano un numero sempre più alto di vittime civili a Gaza.
La subdola tattica del negazionismo ebraico-sionista: spostare l’attenzione sulla definizione di bambino è una negazione linguistica che ne trasmette una ideologica, ovvero la presunta superiorità razziale del cosiddetto “popolo eletto da Dio”.
- Un bambino è prima di tutto un essere umano da rispettare e proteggere.
- L’infanzia è un tesoro dell’umanità da salvaguardare con attenzione e premurosa cura.
- Ogni bambino ha diritto a crescere senza paura e con sogni da realizzare.
La Spoon River dei bimbi di Gaza. Ci vogliono oltre otto ore di lettura, senza pause, per scorrere con gli occhi l’interminabile lista di nomi dei 20 mila bambini palestinesi assassinati da Israele. Un’iniziativa editoriale senza precedenti li ha raccolti tutti, almeno quelli che si conoscono, in un articolo del Washington Post. Quasi un terzo delle oltre 70mila vittime delle bombe, dei proiettili e dell’affamamento di Tel Aviv erano minori. Il Washington Post ha pubblicato i nomi e in alcuni casi anche le foto. “Alcuni – si legge nell’articolo – sono stati uccisi nei loro letti. Altri mentre giocavano. Molti sono stati sepolti prima di imparare a camminare. I bambini palestinesi sono stati uccisi a un ritmo di oltre uno all’ora durante la guerra”.

I bambini sono futuro, speranza e innocenza, non futura carne da macello per una causa come vuole vederli chi li arruola e chi li abbatte senza batter ciglio. Israele può incolpare Hamas delle perdite subite dai palestinesi più piccoli, invitare l’opinione pubblica a separare la moralità dagli razionali sviluppi di una guerra – per quanto “razionale” sia un aggettivo che mal si concilia con qualsiasi massacro – ma non può far passare la morte dei bambini con tale leggerezza.
Soprattutto, non può farlo cercando di togliere loro ciò che li caratterizza come vittime. Ci sono bambini meno bambini di altri? Esseri umani meno esseri umani? La distorsione di un simile pensiero sappiamo già a quali terribili conseguenze può portare e che arrivi dal popolo ebraico non fa che accentuarne la stortura.
Due intere pagine del quotidiano sono state riempite da un lunghissimo elenco di nomi, riportati sia in arabo sia in inglese. L’iniziativa ha un parallelo online, ma a impressionare davvero è il colpo d’occhio fornito dalla lunghissima lista stampata a caratteri minuscoli che copre ogni spazio disponibile ricavato dalla grafica del quotidiano. Elenco che, come spiega la corrispondente Louisa Loveluck sul suo account X, è lontano dall’essere esaustivo. Il quotidiano statunitense è riuscito a comprimere appena il 18% della lista completa di morti verificate. L’editorialista, responsabile del quotidiano della copertura del conflitto, stima che per pubblicare l’elenco completo di oltre ventimila nomi sarebbero servite altre cinque pagine. Senza contare che questo elenco, in cui compaiono solo le morti accertate e verificate da fonti attendibili, probabilmente è una stima per difetto del reale numero di bambini e adolescenti che hanno perso la vita in questi mesi a Gaza. I dati mostrano una strage trasversale: 953 neonati sono stati uccisi prima del primo compleanno, mentre 1.218 diciassettenni non hanno mai raggiunto la maggiore età.
A Gaza i mirati bombardamenti israeliani sono iniziati nell’anno 2021, non il 7 ottobre 2023. Ecco i desaparecidos di Gaza: nella Striscia mancano all’appello 450mila persone: in gran parte donne e bambini. Lo rivela una ricerca dell’ateneo americano redatto dal professore israeliano Yaakov Garb. Nella Striscia ci sarebbero 450mila abitanti in meno rispetto a prima dell’assedio. Intanto Israele annuncia lo stop agli aiuti.
Hanno ucciso Gaza fisicamente. Hanno oscurato una mattanza infinita, usando la guerra all’Iran come arma di distrazione di massa. Distrarre il mondo da un crimine contro l’umanità che, in modalità e dimensioni, non ha precedenti dalla fine della Seconda guerra mondiale. 377 mila. Sono i desaparecidos di Gaza. Il 75% donne e bambini.

Secondo un recente studio di Harvard redatto dal professore israeliano Yaakov Garb, dal titolo “The Israeli/American/GHF “aid distribution” compounds in Gaza: Dataset and initial analysis of location, context, and internal structure”, le Forze di difesa israeliane (Idf) ) starebbero stimando che approssimativamente la popolazione in vita ancora a Gaza sia: 1 milione, nell’area di Gaza City; 350.000, nell’area centrale; 500.000, nell’area attorno a Mawasi come si può ben vedere nell’immagine dello slideshow. Questo rapporto fornisce mappe, dati di localizzazione e una breve analisi iniziale dei complessi di distribuzione degli aiuti israeliani/americani/GHF, rapidamente costruiti e operativi a Gaza nel maggio del 2025. La relazione geografica d’insieme di questi complessi con la popolazione di Gaza e con le infrastrutture di controllo militare israeliano su Gaza, nonché la loro architettura interna coerente, suggeriscono che la loro progettazione sia prevalentemente in risposta alla strategia e alle tattiche militari israeliane, piuttosto che finalizzata a un intervento umanitario di ampio respiro. Per le Idf , quindi, ci sarebbero a Gaza circa 450.000 palestinesi in meno rispetto a prima dell’assedio, ovvero prima di ottobre 2023. È noto che quelli che sono riusciti ad uscire non superano i 100.000. Che ne sarebbe dei 350.000 palestinesi che, escludendo quelli che sono riusciti ad andar via, le Idf non starebbero conteggiando più tra la popolazione di Gaza?
Riferimenti:
https://www.tag24.it/1351783-scontro-enzo-iacchetti-carta-bianca-eyal-mizrahi-cosa-ha-detto
https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale
https://www.washingtonpost.com/world/interactive/2025/israel-gaza-war-children-death-toll/
https://www.pellegrinieditore.it/bambini-a-perdere
https://www.jsatheworld.com/2021/05/idf-approves-plan-for-possible-ground.html
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