di Gianni Lannes

Alla luce di fatti ed evidenze, per i camerati – con incarichi istituzionali a vario livello, nazionale e regionale – vale ancora il mussolinano “me ne frego”? Del resto il governo Meloni avalla la presenza in Italia di un arsenale nucleare USA, in palese violazione della Costituzione repubblicana (articolo 11), del Trattato di non proliferazione e della legge italiana 131 del 1975.

Tema incandescente: 100 mila bombe imbottite di iprite e arsenico nel mare di Pesaro, Fano e Gabicce, nascoste per ordine nell’anno 1939 di Benito Mussolini sotto Urbino (in alcune gallerie ferroviarie – a tutt’oggi mai bonificate, secondo il Gruppo Speleologico Urbinate – un arsenale proibito della Regia Aeronautica – II Regione Aerea) affondate dai militari tedeschi (Sonderkommando Meyer) nell’estate del 1944. Non è tutto: in aggiunta si sommano anche gli ordigni inabissati nel Mare Adriatico dalla Nato nel 1999, durante la guerra in Jugoslavia.

Il 13 giugno 2025 ho inviato una mail al presidente uscente della Regione Marche. E al telefono ho illustrato lo stato di esplosivo inquinamento cancerogeno agli addetti del suo staff. Il ricandidato Francesco Acquaroli, non ha mai risposto. E così il 4 luglio scorso ho chiamato l’assessore Saltamartini, informandolo nei dettagli della gravissima situazione ambientale. Constatato l’evidente e totale disinteresse per la salute ambientale, nonché della popolazione marchigiana della marineria locale che trae sostentamento produttivo dalla pesca, pongo in forma pubblica alcune domande al favorito delle sorelle Meloni.
Sig. Acquaroli, come mai nei cinque anni del suo mandato (2020-2025) non ha mai affrontato risolutivamente la questione delle discariche belliche in mare, realizzate segretamente nel 1944 dalle truppe germaniche attestate sulla Linea Gotica?

Sig. Acquaroli è a conoscenza dei rapporti in merito all’inquinamento marino nella zona prospiciente il litorale marchigiano settentrionale, redatti dall’Unep (ONU) e dalla Commissione europea?
Sig. Acquaroli se confermato sulla poltrona apicale della regione Marche (alle prossime elezioni di fine settembre 2025) intende procedere risolutivamente con la bonifica marina e in quali tempi?
Sig. Acquaroli a livello internazionale intende far valere nei confronti della Germania il principio giuridico “chi inquina paga”?
Sig. Acquaroli, in Parlamento giace la relativa interrogazione 4/09713 del 25 novembre 2010, alla quale il governo Berlusconi (in cui figurava in veste di ministro anche Giorgia Meloni) non ha mai risposto. Che ne pensa? Non è ora di porre fine al peggio?

Egregio Sig. Acquaroli, forse non è al corrente, ma in uno Stato di diritto, insomma in democrazia, le domande a chi detiene il potere politico sono più che legittime, mentre le risposte sono senz’altro doverose. Se lei (o chi per lei da Roma e dintorni) seguiterà ad eludere tale ineludibile questione, sarà evidente a tutte/i il suo livello di disinteresse teso a garantirsi soltanto il cadreghino ad Ancona, ma non ad affermare il diritto alla salute della popolazione e al contempo la salubrità dell’ambiente.
Riferimenti:

Scrivi una risposta a ARMI CHIMICHE DI MUSSOLINI: MELONI LATITANTE! – Gianni Lannes Cancella risposta