
di Gianni Lannes
Un impianto molto pericoloso, tanto per non farsi mancare niente: un’altra catasfrofe annunciata nella capitale della cultura italiana (anno 2024). La Prefettura di Pesaro e Urbino ha inoltrato al Comune di Pesaro il documento di pianificazione “Aggiornamento Piano Emergenza Esterno (PEE) Ditta Fox Petroli S.p.a.”. Data riportata: 8 gennaio 2019, in realtà a ben esaminare, addirittura maggio 2018. In altri termini: un pasticciaccio all’italiana o marchigiana. Nell’albo pretorio municipale, tuttavia, c’è il nulla. Come mai sindaco Biancani sul portale istituzionale appare il vuoto? La salute e la sicurezza della popolazione sono oppure non sono un’assoluta priorità da garantire a qualsiasi costo?

Nell’area urbana di Pesaro il deposito della Fox Petroli che i padroni della città, i feudatari del territorio, gli ecomafiosi dominanti, gli speculatori di turno e gli inquinatori impuniti pretendono di trasformare in un insediamento di pericoloso gas liquefatto (Gnl) a fini di esclusivo lucro, ma comunque a rischio di incidente rilevante e in barba alle Direttive Seveso, non gode di un piano di sicurezza reale ed efficace, poiché peraltro non contempla il possibile rischio di esplosioni.

Il cosiddetto “piano di emergenza” appare oltretutto incompleto, parziale e obsoleto, infatti l’ultima stesura risale addirittura all’anno 2022 e contempla misure di sicurezza a dir poco incongruenti, ossia ridicole.
Inoltre, il governo Meloni, sulla questione incandescente risulta latitante, poiché dal 20 febbraio 2025 non risponde a ben tre atti parlamentari di sindacato ispettivo. E mentre a Roma è in preparazione la sorpresa per l’ignara popolazione, l’amministrazione comunale non si spende per arrestare questa follia industriale. Insomma, non c’è da cantar vittoria.

Riferimenti:

Lascia un commento