
Non è un mistero ma ancora un segreto di Stati alleati. Le tracce della strage andata in onda la sera del 27 giugno 1980, insomma la tragedia che ha spezzato la vita a 81 persone, portano la firma inconfondibile di Israele e del premier Menachem Begin, in simultanea alla copertura di Washington.
Il corridoio militare DW12 che taglia la Calabria intersecando l’aerovia Ambra 13 nel punto Condor (sopra la Fossa del Tirreno), è la via di fuga diretta nella terra promessa. Nella Sila si schiantò un velivolo (Kfir) con la stella di David (piantonato all’alba del 28 giugno 1980 dai militari italiani di stanza a Cosenza, fatto sparire fulmineamente dai carabinieri del nucleo elicotteri di Vibo, comandati dal tenente Santoliquido), ma non un Mig 23 Flogger libico, decollato da Pratica di Mare e posizionato in loco a “Timpa delle Magare” (con l’ausilio di Cia, Sismi e Sios Aeronautica), ossia il 18 luglio 1980 (operazione Nato: “ingorgo del diavolo”).
Ecco perché questa verità è indicibile e spazza via tutta la retorica menzognera che ogni anno ammorba l’opinione pubblica. Perché Mattarella in veste di capo delle Forze Armate non apre gli armadi della vergogna? Quanto pesa la sudditanza nei confronti dei cosiddetti alleati? Perché non è mai stato sfiorato o inquisito il livello politico (Cossiga in primis), ovvero decisionale, che all’epoca ha sacrificato tanti civili, inclusi neonati e bambini pur di salvaguardare l’affare stipulato nel 1978, ovvero cessione di tecnologia nucleare in cambio di petroldollari?
Alla voce: omissioni. Perché il giudice istruttore Rosario Priore e prima ancora il sostituto procuratore Giorgio Santacroce fino – in tempi recenti – ai magistrati Amelio e Monteleone, non si sono mai affacciati a Santa Rosa per sequestrare le prove documentali?
Qual era la situazione aeronavale così come risulta dai tracciati del COAN (Centro operativo aeronavale) di Santa Rosa tra le ore 16 GMT del 27 giugno 1980 e le ore 3 GMT del 28 giugno 1980 nel mar Tirreno, nel mar Ligure, nel canale di Sicilia, nel mar Ionio, nel canale d’Otranto?
Quali rilevazioni sono state effettuate nelle stesse ore dagli allora denominati Centri radio speciali (CRS) e dai Radiogoniometri speciali (RGS) di Jacotenente, Furbara, Vigna di Valle, Torvaianica, Noto e in possesso del CORE (Centro operativo ricerca elettronica), dipendente dal Sios Aeronautica, relativamente al traffico radio e alle emissioni radar nello spazio aereo compreso tra Pantelleria e le coste liguri e tra la Sardegna occidentale e le coste tirreniche?
Quali comunicazioni radio e quali segnali radar sono stati raccolti e elaborati dal sito 702 (Centro analisi del Sios Marina) relativamente al traffico navale militare e mercantile compreso nella stessa zona di mare e rilevato dalle stazioni di intercettazione della Marina militare di Pantelleria, Monterotondo, Tirrenia, Portopalo, Nora e San Cataldo?
Le rilevazioni effettuate dai centri di intercettazione radio e satellitari di Campo di Mare e Siamaggiore hanno segnalato un aumento del traffico radiotelegrafico in partenza e diretto a rappresentanze diplomatiche straniere in Italia, in particolare Israele?
In particolare la sera del 27 giugno 1980 come si spiega al Sismi un’attività del proprio centro di comunicazioni nelle ore sopra riportate in direzione o provenienza dal servizio informazioni francese (Sdece)?
Dagli elementi in possesso all’ADOC (comando della difesa aerea della 5th ATAF) di Affi, del COAN di Santa Rosa, nonchè del 3′ ROC di Martina Franca, deve risultare in modo inequivocabile la posizione non solo della portaerei ‘Saratoga’, ma anche delle sue unità di
scorta, nonchè delle altre unità aeronavali dei paesi alleati e amici presenti nel Mediterraneo, incluse la Clemenceau e la Foch (che non erano in rada a Tolone).
Dagli elementi in possesso del CORE (Centro analisi ed elaborazioni speciali) dell’Aeronautica e
del centro analisi della Marina Militare tricolore deve inoltre risultare, inequivocabilmente, la situazione di tutte le navi militari e mercantili e degli aerei militari e civili presenti nella stessa area del Mediterraneo, nonchè il contenuto delle eventuali conversazioni radiotelegrafiche in partenza ed in arrivo dai medesimi.
Quali sono i relativi profili di missione, aeroporto di origine, di scalo e di destinazione, nonchè nominativi delle persone trasportate oltre che informazioni sulla natura delle missioni di tutti i voli con velivoli da collegamento e/o trasporto da e per gli aeroporti di Pratica di Mare, Trapani e Palermo?
La protezione aerea della portaerei USA ‘Saratoga’ nel porto di Napoli nel giugno 1980 era garantita, durante tutta la permanenza in rada, da due cacciaintercettori schierati nella base aerea di Capodichino. Si tratta degli stessi aerei militari rinvenuti in più tracce radar in prossimità del DC9 dell’Itavia?
Risulta che l’eventuale manomissione dei registri di bordo della ‘Saratoga’ avanzata nella trasmissione della CBS – la stessa calligrafia ripetuta in maniera inconsueta per cinque turni consecutivi dalle ore 8 del 27 giugno 1980 alle ore 4 del 28 giugno – fosse finalizzata a ‘coprire’
l’eventuale iniziativa nell’area di Ustica dei due cacciaintercettori adibiti alla protezione della ‘Saratoga’ e dipendenti direttamente dal comando della portaerei americana?
Il 17 gennaio 1995, Gianni Mattioli e Massimo Scalia (fisici di professione, autorevoli docenti universitari e qualiticati padri dell’ambientalismo italiano) indirizzarono al governo italiano l’interrogazione parlamentare 4/06592. A tutt’oggi l’iter è ancora in corso. Infatti, nessun governo tricolore (Dini, Prodi, D’Alema, Amato, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi, Meloni) ha mai risposto all’atto di sindacato ispettivo, ossia fornito delucidazioni o spiegazioni.
Dopo ben 45 anni la giustizia del Belpaese non è pervenuta.
Riferimenti:
Scrivi una risposta a STRAGE DI USTICA: VERITA’ INCONFESSABILE! – Gianni Lannes Cancella risposta