
Il Mare Adriatico è infestato di armi chimiche (bombe all’iprite, al fosforo e all’arsenico) affondate da angloamericani e tedeschi nel 1944-1945, nonché dagli ordigni radioattivi sganciati – in 24 aree di affondamento – nel 1999 da velivoli targati Nato anche italiani, da Grado ad Otranto, con la maggiore concentrazione al largo delle coste marchigiane e romagnole, come attestano i dati della Marina Militare italiana. Il Trattato di Parigi (1993) impone alle autorità italiane una bonifica radicale, in concorso con gli Stati responsabili di questo crimine contro l’umanità e l’ambiente. Il governo italiano, alla luce dei fatti, se ne infischia.
Gianni Lannes
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