ARMI CHIMICHE NEL MARE DI PESARO: IL SINDACO BIANCANI TACE…

di Gianni Lannes 100 mila bombe speciali sotto il Mare adriatico centrale. Un arsenale di armi chimiche: ordigni all’iprite e all’arsenico affondati dalle truppe tedesche specializzate nella guerra chimica e batteriologica, nel corso dell’estate 1944 (come attesta un report dell’intelligence militare inglese, recuperato a Londra). Esse giacciono parzialmente deteriorate nei loro rispettivi contenitori metallici, sotto…

di Gianni Lannes

100 mila bombe speciali sotto il Mare adriatico centrale. Un arsenale di armi chimiche: ordigni all’iprite e all’arsenico affondati dalle truppe tedesche specializzate nella guerra chimica e batteriologica, nel corso dell’estate 1944 (come attesta un report dell’intelligence militare inglese, recuperato a Londra). Esse giacciono parzialmente deteriorate nei loro rispettivi contenitori metallici, sotto una coltre di melma gelatinosa su un fondale anossico che non supera i 13 metri di profondità, a meno di 3 miglia nautiche a tramontana dal porto di Pesaro. Si tratta di sostanze cancerogene, pericolose per l’ecosistema marino e per gli ignari esseri umani. I riscontri diretti in mare, le prove ufficiali e le testimonianze particolareggiate di numerosi pescatori non lasciano più spazio a dubbi, mentre incombe un’altra estate rovente con un mare sofferente. Ma guai a chi osa turbare con verità imbarazzanti, l’ennesima stagione turistica e squarciare la spessa coltre di omertà che ristagna in loco. “Meglio nascondere”: è il mantra che recitano a denti stretti i padroncini locali del vapore, fino a quando la situazione esploderà in tutta la sua virulenza.

Passivo, inerte o indifferente? Oggi, venerdì 13 giugno 2025, alle ore 11:06 ho chiamato al telefono il sindaco Andrea Biancani e gli ho esposto la gravissima situazione, chiedendogli di rilasciare un’intervista filmata per il mio docufilm – Italia: un mare di bombe speciali – in fase di realizzazione. Lui con un tono molto seccato e atteggiamento sprezzante ha testualmente ripetuto tre volte: “Non rilascio dichiarazioni in merito…”. Vuol dire forse che all’attuale primo cittadino non gliene importa niente della salute collettiva, incluso l’impianto Gnl della Fox e compreso tutto il peggio? Nel settembre del 2024 e poi in seguito ho contattato personalmente due volte la sua addetta stampa Giorgia, alla quale ho illustrato il risultato di una ventennale inchiesta giornalistica condotta sul campo, ovvero in mare e negli archivi civili e militari di Stati alleati, compreso quello della Marina Militare a Roma. Allergico alle domande critiche e non concordate? Biancani è in fuga dalle questione scottanti che impattano sulla salute delle persone o addirittura latitante? Anche le autorità tedesche (ambasciatore a Roma e ministro dell’Ambiente) non rispondono pur interpellate.

“Il 28 marzo 2017 nel corso della seduta numero 60 del Consiglio regionale, non fu approvata la mozione numero 175 per approntare un intervento di bonifica delle armi chimiche” mi ha confermato il 12 marzo 2025 in un’intervista filmata ed esclusiva, il professor Luca Ceriscioli all’epoca presidente della Regione Marche. Singolare coincidenza: in quell’occasione Andrea Biancani (un omonimo?) in veste di consigliere regionale espresse un voto contrario al risanamento ecologico. Perché? Per quale recondita o nebulosa motivazione, per ben sette mesi la massima autorità sanitaria di Pesaro si è eclissata e continua a nascondersi, invece di prodigarsi per il risanamento del mare antistante la città e il litorale?

Eppure, proprio Biancani, soltanto un anno fa, durante la campagna elettorale, aveva sempre ripetuto: “Io parlerò con tutti: sono il sindaco di tutti”. Ma quando mai? Un esempio latitante: dalla distanza accorciata delle discariche dai centri abitati al silenzio sull’esplosivo impianto Gnl da piazzarsi nel quartiere Tombaccia, dalle antenne 5G a ridosso di asili e istutiti scolastici in viale Trieste al cantiere aperto della scuola media Manzoni con dentro alunni, insegnanti e personale Ata. E così via. In primavera Biancani se l’è presa addirittura con le biciclette, invece di affrontare i veri problemi.

Comunque sia Luca Ceriscioli (nel 2010) che Matteo Ricci (nel 2015) si rivolsero al governo italiano, ma ottennero in compenso risposte evasive quando non menzognere; anzi la missiva di Ricci (a proposito di prove), indirizzata al ministro della Difesa non ha mai ottenuto una risposta. Nel Belpaese imperversa sempre il motto “chi tace nasconde”? In ogni caso, vale il principio giuridico internazionale, “chi inquina paga”. C’è un giudice almeno a Berlino?

Riferimenti:

Gianni Lannes, Bombe a..mare, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.

https://shop.nexusedizioni.it/blogs/casa-editrice/bombe-a-mare-immersione-in-un-inferno-nascosto

https://www.corriereadriatico.it/pesaro/madre_adriatico_libro_denuncia_gianni_lannes_presentazione_fano_100_mila_bombe_italiane_seconda_guerra_mondiale-8836223.html

https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/centomila-bombe-sotto-il-mare-0a89baf9

https://www.corriereadriatico.it/pesaro/inchiesta_lannes_bombe_adriatico_fano_cecchi_reazioni-8838379.html

https://italy.news-pravda.com/world/2024/10/01/73188.html

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