Gianni Lannes

di Gianni Lannes

Ieri mattina a Montecitorio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sghignazzava, dopo i 50 mila morti fa, prima di 20 mila bambini bruciati vivi, morti di sete, di fame, di freddo. Sanzioni ad Israele? neanche una. Ritiro dell’ambasciatore italiano? Neanche a parlarne. Sospensione del memorandum di cooperazione militare, voluto da Silvio Berlusconi nel 2005 che si rinnoverà automaticamente l’8 giugno? Non è in agenda, anzi è stato implementato dal governo Meloni. Arresto del criminale di guerra e macellaio Netanyahu?

Dietro il supporto militare e logistico all’esercito israeliano che continua a bombardare i civili in Palestina, c’è il governo Meloni&Tajani&Salvini.

Alcune settimane fa nell’aeroporto militare di Amendola in provoncia di Foggia, sono atterrati dei cacciabombardieri a capacità nucleare F-35 con le insegne di Tel Aviv per un’esercitazione congiunta con l’Aeronautica militare italiana. Non si può curare con una mano e armare con l’altra.

Il ministro Tajani oggi taccia addirittura di antisemitismo chi osa criticare il genocidio perpetrato da Tel Aviv. La politica del non fare niente misura l’isolamento dell’esecutivo politico più filo israeliano del vecchio continente, degno erede del nazifascismo.

L’esecutivo meloniano potrebbe fare qualcosa o la differenza, ma invece non aderisce allo stop dell’accordo di cooperazione tra Ue e Israele proposto da 17 paesi europei e sceglie l’ignavia del silenzio, la vergogna della vigliaccheria, la comodità dell’ipocrisia, la complicità in uno sterminio, l’avallo di un genocidio. Meloni e Salvini hanno addirittura stretto la mano di Netanyahu mentre ordinava il massacro di neonati e bambini.

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