RITA EVELIN: STRAGE INSABBIATA E DEPISTATA!

di Gianni Lannes Adriatico, al largo di Porto San Giorgio (a circa 22 miglia): 26 ottobre 2006 (Lat. 43°13.8’N – Long. 014°16.6’E). Alle ore 6:10 del mattino affonda il peschereccio Rita Evelin con mare calma piatta, in assenza di vento e ottima visibilità. Muoiono tre pescatori e uno si salva, però il suo racconto fa…

di Gianni Lannes

Adriatico, al largo di Porto San Giorgio (a circa 22 miglia): 26 ottobre 2006 (Lat. 43°13.8’N – Long. 014°16.6’E). Alle ore 6:10 del mattino affonda il peschereccio Rita Evelin con mare calma piatta, in assenza di vento e ottima visibilità. Muoiono tre pescatori e uno si salva, però il suo racconto fa acqua da tutte le parti.

Un incidente? La notizia viene passata insolitamente dalla Pravda, un noto giornale russo e acquisisce una valenza internazionale. Il primo lancio dell’Ansa fa riferimento a “un forte botto”. L’allora ministro degli esteri Massimo D’Alema invia fulmineamente un telegramma di cordoglio al sindaco Gaspari di San Benedetto del Tronto. Insolito, anzi mai accaduto, né prima né dopo altre tragedie.

Nel 2024 avvio la mia inchiesta giornalistica e nel dicembre contatto D’Alema, ma lui dichiara di non ricordare il caso. Poi gli giro la copia ufficiale della sua missiva e allo smemorato baffino torna d’un baleno la memoria, ma preferisce non commentare e non rilascia interviste, alla stregua di Nicola Guidi e del suo legale Voltattorni che pur avevano promesso di parlare, ossia fornire la loro versione. Comunque, prove ufficiali alla mano, nel 2006 era in corso la cosiddetta attività antiterroristica Nato denominata “Operation Active Endeavour”, a cui partecipava anche la Russia.

070225-N-6020F-113 Galveston, TX (February 25 2007) Nuclear Reasearch Submarine NR-1 arrives in Galveston in preparations for operation Flower Garden Banks Expedition 2007. NR-1 will conduct a visual and acoustic survey of the Flower Garden Banks in the Gulf of Mexico in March 2007. U.S. Navy Photo by Mass Communication Specialist 1st Class John Fields (RELEASED)

La zona marittima dell’Adriatico centrale pullulava di mezzi aeronavali dell’Alleanza atlantica, tra cui alcuni sottomarini, in particolare il piccolo e quasi invisibile NR1 (al cui comando vi era allora l’ufficiale Panlilio Enrique Nolan) a propulsione nucleare, che nel 2001 ingarbugliandosi nella rete a strascico aveva quasi affondato un peschereccio di Monopoli nel Canale d’Otranto. Questo vascello statunitense è stato smantellato ed è visibile nel museo di Groton (Connecticut). Tracce di vernice rossa sono state repertate dalla Polizia Scientifica sul cavo metallico che presentava una piegatura (da urto e trascinamento) a 21 metri dal verricello della rete da pesca del Rita Evelin. L’altro cavo d’acciaio della medesima rete a strascico invece giace sul fondo in prossimità del relitto e si presenta tranciato di netto, così come si evince da un filmato subacqueo girato nel novembre 2006.

In ogni caso, proprio quell’area adriatica è segnalata dalla carta nautica 1050 edita dall’Istituto Idrografico della Marina a Genova, come una zona permanente di guerra anche in tempo di pace.

Il 12 marzo 2025 pubblico sul mio blog Su la testa! un approfondimento sul caso e un’ora dopo Google spegne questo diario internautico senza una ragione, dopo 13 anni di attività giornalistica in prima linea. Nel frattempo, sia il Tribunale di Ascoli Piceno che la Procura di Fermo, unitamente alla Direzione Marittima di Ancona negano l’accesso integrale agli atti, comprese le videoriprese subacquee, effettuate il 26 ottobre 2006 dal Nucleo sommozzatori della Guardia costiera locale, dai Vigili del Fuoco di Ancona, nonché dal 6 novembre al 15 nello stesso mese dell’anno 2006, realizzate dalla Rana Diving (che alle mie domande sul proprio lucroso operato non risponde).

Un fatto è certo: uno dei cavi d’acciaio di sostegno della rete da pesca è tranciato di netto e lo scafo presenta vistose ammaccature. Gli investitori in divisa non si sono fermati a prestare soccorso.

Luigi Forner, all’epoca comandante della Guardia Costiera di San Benedetto del Tronto, informa la Procura della Repubblica di Fermo, che però non ha alcuna competenza territoriale (in base al Codice della Navigazione), in quanto il capobarca Nicola Guidi, salvato alle ore 7:20 dal motopesca di Bisceglie Luna Nuova, viene sbarcato proprio a San Benedetto. Inizia così il primo depistaggio istituzionale utile ad occultare il coinvolgimento e la responsabilità stragistica militare, grazie anche all’avallo del procuratore capo Piero Baschieri, che incredibilmente non si spoglia del caso. Il 31 ottobre 2006 questo magistrato ordina – sulla carta – alla Capitaneria delegata alle indagini giudiziarie di ripescare la motobarca dal peso di appena 17 tonnellate a 76 metri di profondità. In breve tempo, dopo un nulla di fatto e un clamoroso raggiro tecnico, vengono sperperati circa 800 mila euro con una truffa ai danni dello Stato (elargiti alla Rana Diving di Ravenna e all’Ilma di Ancona) ma il Rita Evelin, nonostante il facile recupero giace ancora in fondo al mare. Eppure il ministro dei Trasporti in risposta all’interrogazione parlamentare 4/00804 del 7 novembre 2006 ha dichiarato il falso, ovvero che il peschereccio è stato recuperato, quando a tutt’oggi è sul fondale insabbiato. Se ripescato avrebbe sicuramente parlato, rivelando la drammatica dinamica. Il processo si conclude con un nulla di fatto nel dicembre 2012. Chi è stato? Non si sa? Perché il Rita Evelin è affondato in una tranquilla giornata d’autunno mentre era dedito alla pesca dinanzi alla costa marchigiana? Le “indagini” giudiziarie esperite non sono state in grado di determinare la causa dell’affondamento.

Riferimenti:

https://web.archive.org/web/20090513013355/http://www.fas.org/programs/ssp/man/uswpns/navy/intel/nr1.html

http://www.navsource.org/archives/08/08547.htm

https://web.archive.org/web/20110514100624/http://www.nationmaster.com/encyclopedia/Naval-Submarine-Base-New-London

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Risposte a “RITA EVELIN: STRAGE INSABBIATA E DEPISTATA!”

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