
di Gianni Lannes
Ieri come oggi. La parola d’ordine è disarmante: annientare la bellezza del paesaggio. Nel Belpaese i bonificatori della Natura sono sempre all’opera per compiere scempi a norma di legge. Ora basta leggere con attenzione il territorio ed esaminare le carte ufficiali di passato e presente, come nel caso del San Bartolo a Pesaro.
Infatti, già sotto la dittatura fascista – durante il lugubre ventennio mussolinano – si allungavano le mire per stuprare – con tutti i crismi – un luogo straordinario di falesie viventi sul mare Adriatico centrale. I documenti rintracciati all’Archivio di Stato a Pesaro parlano chiaro.
Non il cemento armato. Il valore fondamentale del San Bartolo è la sua integrità, una qualità naturale che va salvaguardata ora e sempre. Terra e mare da ricucire con equilibrio ed armonia.




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