
di Gianni Lannes
Dal Mediterraneo all’Atlantico: miracoli elettromagnetici del pericoloso sistema 5G. Mai vista Giorgia più sdraiata di così a Trump: il decreto 2 ottobre 2025, a firma della Meloni è davvero incredibile e dovrebbe far tremare chi ha a cuore l’indipendenza e la sovranità ormai trapassata dell’Italia nell’oscura era neofascista, con un esecutivo che spia i giornalisti usando mezzi di intelligence (software) israeliana. Comunque, mai nessun inquilino di Palazzo Chigi si era mai genufless tanto al padrone zio Sam, neanche Berlusconi.
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Il telecomandato governino tricolore con un potente segnale wireless che taglia tutto il Belpaese, sbatte fuori la Cina e apre soprattutto agli States. Si tratta di un canale preferenziale per le aziende di nazioni appartenenti all’onnipresente Nato e alla Ue, che ambiscono a gestire la rete italiana.
L’accordo era stato stabilito nel chiuso della White House lo scorso aprile. Un comunicato congiunto rivela qual è il patto politico siglato. Una lunga lista di impegni bilaterali. Di essi ne spicca uno, sotto il capitolo “Cooperazione tecnologica fra Stati Uniti e Italia”:
“Entrambi i Paesi riconoscono la necessità di proteggere la nostra infrastruttura e le nostre tecnologie nazionali critiche e sensibili e per questo ci impegniamo a fare ricorso solo a fornitori affodabili in queste reti”.
Non è tutto: “Non c’è fiducia più alta della nostra alleanza strategica e perciò non ci può essere alcuna discriminazione quando si parla di fornitori italiani e americani”.
Dalle parole scritte ai fatti. Un primo decretino a cui gli uffici del primo ministro e del sottosegretario Alfredo Masntovano sotto traccia da tempo, viene pubblicato due settimane dopo la seduta di gabinetto nello studio ovale. Si tratta di una corsia privolegiata negli appalti pubblici: dagli scanner aeroportuali alle telecamere di sicurezza e i programmi di cybersicurezza.
Adesso la Meloni in veste di Presidente del Consiglio aggiunge il piatto più succulento che genera miliardi di euro nel fatturato dei beneficiari: “Ritenuto, nell’attuale contesto geopolitico, di includere i servizi e i sistemi di telefonia mobile 4G e 5G (in versione sia stand-alone che non stand-alone), e successove evoluzioni tecnologiche” nella lista di tecnologie “schermate”, l’Italia prevede anche per questo mercato “criteri di premialità per le proposte o per le offerte che contemplino l’uso di tecnologie di cybersicurezza italiane o di Paesi appartenenti all’Unione europea o di Paesi aderenti all’Alleanza atlantica (NATO)”.
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