IN CALABRIA FAVORI E NON DIRITTI: FUGA DEI GIOVANI!

di Gianni Lannes Anche in Calabria, come in Italia vince ancora una volta il partito dell’astensionismo, mentre in mare giacciono ormai dimenticate le navi dei veleni. Il quadro: fuga dei giovani, mancanza di spazi pubblici e reti sociali, solitudine dei paesi nell’entroterra, clientele fiorenti e un concentrato di piccola e media borghesia arrembante-amorale che prospera…

di Gianni Lannes

Anche in Calabria, come in Italia vince ancora una volta il partito dell’astensionismo, mentre in mare giacciono ormai dimenticate le navi dei veleni.

Il quadro: fuga dei giovani, mancanza di spazi pubblici e reti sociali, solitudine dei paesi nell’entroterra, clientele fiorenti e un concentrato di piccola e media borghesia arrembante-amorale che prospera all’ombra dei soldoni pubblici. Qui non esistono diritti ma solo favori, a partire dalla sanità pubblica in agonia. E su tutto regna la ‘ndrangheta.

Il paradosso dei votanti: 1.888.368, una cifra superiore a quella dei residenti che — come fornisce l’ultimo censimento — arrivano a 1.855.454. Questo perché tra gli “stanziali” (sulla carta) si contano alcune centinaia di migliaia di calabresi che sono residenti all’estero e iscritti all’Aire (anagrafe italiani residenti all’estero), dunque aventi diritto al voto, ma nessuno di questi lo può fare perché alle Regionali non è previsto il voto per corrispondenza.

In Calabria, inoltre, ci sono circa 250-300 mila persone, per lo più studenti e lavoratori, che sono domiciliati fuori Regione ma che, comunque, mantengono la residenza in Regione. La Calabria poi ha un altro primato: quello della categoria dei centenari. Se ne contano ben 818 (215 maschi e 603 donne) che spesso, però, non si recano alle urne per problemi fisici.

Riferimenti:

https://www.facebook.com/reel/2639752123030303

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