ITALIA: COLONIA BRITANNIA!

di Gianni Lannes Ecco un Belpaese smemorato. Quando nell’anno 1992 furono cruentemente eliminati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con relative scorte di Stato, andò in scena il panfilo Britannia (Windsor) della regina Elisabetta d’Inghilterra, ancorato nei primi giorni di giugno a Civitavecchia. La festa alla Repubblica italiana. 2 giugno 1992: mentre regna il…

di Gianni Lannes

Ecco un Belpaese smemorato. Quando nell’anno 1992 furono cruentemente eliminati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con relative scorte di Stato, andò in scena il panfilo Britannia (Windsor) della regina Elisabetta d’Inghilterra, ancorato nei primi giorni di giugno a Civitavecchia.

La festa alla Repubblica italiana. 2 giugno 1992: mentre regna il settimo governo Andreotti (il padrino democristiano colluso con la mafia: come ha stabilito una sentenza della Cassazione) viene assassinato il giudice Falcone. A Palazzo Chigi il 28 giugno di quell’anno si insedia il primo esecutivo di Giuliano Amato (lo smemorato dottor “Sottile”, a cui è tornata dopo decenni la memoria sulla strage di Ustica: in carica fino al 29 aprile 1993).

Mentre gran parte dell’Italia si indigna e scende in piazza, i soliti noti dietro le quinte avviano la svendita dello Stato tricolore. Prime vittime annunciate: i patrimoni industriali e bancari più prestigiosi. Il nome dell’operazione è privatizzazione. Formula magica presentata alla collettività come unica cura per risanare la nostra economia e che, invece, nasconde un affare dalle proporzioni incalcolabili, patti di sangue tra le famiglie più influenti del capitalismo, dinastie imprenditoriali, banche e signori della moneta. Accordi e strategie politiche ben precise con un minimo comun denominatore: scippare agli Stati, considerati un’inutile retaggio del passato e un odioso freno alla globalizzazione del mercato, la sovranità monetaria. L’Italia, di fatto dal 3 settembre 1943 (armistizio corto di Cassibile) è un’espressione geografica delle lobby, dell’impero multinazionale angloamericano.

Infatti, prima dell’ultima fase stragistica e la stagione “mani pulite” (eterodiretta da Washington) un autentico complotto internazionale a matrice inglese a cui prese parte Mario Draghi, ma non solo, ebbe luogo a bordo dello yacht Britannia per svalutare definitivamente la lira e consentire alle aziende multinazionali una partecipazione, attraverso il perverso disegno di privatizzazione, scontata del 30 per cento, nel quadro di un attentato agli interessi nazionali italiani ai quali non sono stati e non sono estranei, politicanti italiani e boiardi statali collusi con finanziarie, banche e logge massoniche (più o meno coperte).

Quando a Palazzo Chigi si diedero il cambio Amato e poi Ciampi, furono presentati ben 15 atti parlamentari inerenti la svendita dell’Italia ed il ruolo mafioso del Bilderberg (con affiliati esponenti italiani) nonché di Goldman Sachs, ma a tutt’oggi, quegli atti di sindacato ispettivo non hanno mai avuto risposta.

In Italia la riorganizzazione del debito non avverrà mai, a meno di una rivoluzione, perché è una colonia del Fondo Monetario Internazionale. La sua sovranità politica e finanziaria è evaporata da tempo, non esiste più. E, a tal proposito, i portatori occulti di grembiulino vantano grosse responsabilità. La massoneria in Italia è, infatti, un elemento istituzionale. Negli anni ’70, per impedire un Governo di ripresa nazionale, arrivò addirittura a manovrare le Brigate Rosse.

Che fare? Prenderne coscienza. Valutare la necessità e l’importanza di una via nazionale allo sviluppo economico, contrapposta alla via multinazionale perseguita dalle lobby finanziarie e bancarie più potenti, che hanno saccheggiato, depredato ed impoverito gli Stati e i popoli. In altri termini, una vera riforma del sistema monetario: nazionalizzazione delle banche centrali e conseguente creazione di banche nazionali; ritorno al protezionismo. emissione di valuta non utilizzando, come avviene oggi, il debito pubblico, ma il credito (la rappresentazione cioè, della ricchezza realmente prodotta), elargendo crediti a bassi tassi di interesse in modo dirigistico e selettivo. La nuova valuta dovrà provenire da un’unica fonte: il ministero del Tesoro, non la Bce che stampa carta straccia (euro) pagata a caro prezzo.

Riferimenti:

https://www.governo.it/it/i-governi-dal-1943-ad-oggi/i-governi-nelle-legislature/192

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