di Gianni Lannes

Ad ancona e dintorni, o meglio nel feudo marchigiano vale il motto fascista “me ne frego”. Per il governino Meloni, le Marche non esistono, se non per la campagna elettorale del meloniano Acquaroli. Il prossimo 22 ottobre saranno ben 3 anni dall’insediamento dell’esecutivo di Giorgia, ma per le Marche non c’è attenzione concreta. Ecco la prova dell’indifferenza totalitaria. Alla conta dei numeri, sono almeno trenta (30) gli atti parlamentari – nel corso della XIX legislatura – ai quali l’inquilina pro tempore di Palazzo Chigi ed i suoi camerati, non hanno mai risposto. Eppure, si tratta di gravi problemi che attanagliano questa regione: dalla sanità all’ambiente (con l’inquinamento a livelli da primato internazionale), dal lavoro alle infrastrutture stradali e ferroviarie; dalla speculazione edilizia alla mafia dei colletti bianchi (ma non solo), dal dissesto idrogeologico alle alluvioni passando per le conseguenze disastrose dei terremoti e così via.

Riferimenti:
https://sulatesta.blog/?s=marche
https://sulatesta.blog/?s=meloni
https://sulatesta.blog/?s=armi+chimiche
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