di Gianni Lannes
Alla prova della realtà sotto gli occhi del mondo (quasi indifferente) almeno dall’anno 1948, Israele è uno Stato terrorista che opprime e massacra impunemente il popolo autoctono di Palestina, calpestando da sempre il diritto internazionale. La religione non c’entra: hanno usurpato la terra e annientato le persone.
Quella in atto non è solo una carneficina di inermi esseri umani (oltre 20 mila bambini assassinati dall’ottobre 2023: fonte Save the Children) e una strage continua, bensì un genocidio che risponde al progetto sionista di “Grande Israele”.
Rompere l’assedio illegittimo di Tel Aviv che affama i palestinesi e li condanna alla morte per fame unitamente al boicottaggio con la paralisi dei porti italiani, è un dovere morale di qualsiasi essere umano.
Il governo Meloni deve rompere qualsiasi relazione con il macellaio Netanyahu (ricercato per crimini di guerra da un mandato di cattura della Corte penale internazionale), condannare pubblicamente la sua agenda di sterminio, nonché cancellare tutti gli accordi militari e commerciali più o meno mascherati (dual use) avviati dal memorandum Berlusconi e rinnovati dall’esecutivo Meloni; altrimenti dimettersi. L’Italia e l’Europa non hanno varato neppure una sanzione contro Israele.
In ogni caso, neanche un millimetro del nostro Paese può far parte o partecipare, né per azione né per omissione del genocidio in atto. Voltarsi dall’altra parte vuol dire essere complici. Anche noi dall’Italia siamo palestinesi, ora e sempre.
Riferimenti:
https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale
https://sulatesta.blog/?s=israele%2Bmeloni
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/gaza-oltre-20000-bambini-uccisi-23-mesi-di-guerra
Gianni Lannes 
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