IL DIRITTO DEI BAMBINI A UN AMBIENTE NON INQUINATO!

di Gianni Lannes Speculazione, inquinamento, malattie e morte. Anno 2025: accade in Italia, dove principi costituzionali, leggi nazionali e normative internazionali non valgono niente a fronte del profitto economico. Paradigmatico l’ignoto caso della Fox Petroli dei Berloni a Pesaro: un gigantesco deposito di idrocarburi ad un soffio da un asilo e da una scuola, nonché…

di Gianni Lannes

Speculazione, inquinamento, malattie e morte. Anno 2025: accade in Italia, dove principi costituzionali, leggi nazionali e normative internazionali non valgono niente a fronte del profitto economico.

Paradigmatico l’ignoto caso della Fox Petroli dei Berloni a Pesaro: un gigantesco deposito di idrocarburi ad un soffio da un asilo e da una scuola, nonché da civili abitazioni; insomma un sito industriale – graziato da chi comanda per conto terzi – che ha inquinato nel corso di oltre mezzo secolo impunemente (fino ad oggi) aria, suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Invece di bonificare i Berloni intendono amplificare rischi e pericolo, con l’edificazione di una disecologica e diseconomica centrale di liquefazione del gas, in barba alla direttive Seveso. Carlo Ialenti ha ricostruito nei dettagli l’oscura vicenda fin dagli albori, ovvero da quando nella capitale della cultura italiana 2024 (sindaco Ricci) è stato “opportunamente” modificato il relativo regolamento comunale:

«Il Comune di Pesaro sottolinea la necessità di una variante urbanistica perché nella situazione attuale l’impianto proposto non è compatibile. La FOX risponde il Progetto GNL in base al DL del 16 dicembre 2016 numero 257 è di interesse pubblico, urgente ed indifferibile (tutto da dimostrare, ndr) per cui le autorità amministrative devono adeguarsi alle esigenze di Progetto. È tutto vero salvo citazioni di leggi abrogate o di leggi che comunque devono essere approvate dal Consiglio Comunale e quindi non di imperio. Ho notato due punti importanti: 1) Tutte le Leggi e Regolamenti emessi per il Progetto nazionale GNL riguardano rigassificatori o depositi ma non impianti che producono GNL; 2) Non vedo l’interesse pubblico in questo Progetto a parte gli interessi della FOX, anzi al contrario vedo una riduzione della sicurezza della cittadinanza quando si modifica l’art. 82 del Regolamento di Igiene comunale per permettere la costruzioni di impianti soggetti alla Legge Seveso III fino a 120 metri dai nuclei urbani, anziché in località fuori dalle aree urbane ed “in campagna” come citava il testo precedente. La vecchia area industriale di Tombaccia con capannoni abbandonati sono stati usati dall’Amministrazione per favorire FOX. In consiglio comunale su proposta dell’assessore all’ambiente Conte si è votato per il recupero di capannoni per favorire circa una decina di investitori, il problema che molte attività non erano compatibili con la vicinanza della città in base al Regolamento Igiene dei tempi del Podestà. La vetustà del regolamento ed il recupero dei capannoni vecchi sono stati usati per giustificare le nuove regole. Non le industrie malsane lontano in campagna, ma a 200 ml dagli abitati e se l’investitore si fa garante anche fino a 120 ml dagli abitati”. Da notare che il nuovo Regolamento di Igiene è stato votato a maggioranza assoluta con una piccola resistenza della Sperindei che voleva capire meglio. Il tutto con una illustrazione dell’ingegnere Capo dell’assessorato all’Ambiente Marchionni, illustrazione dove non ha raccontato balle ma solo una piccola parte del progetto senza illustrare la pericolosità della modifica che oggi autorizza anche laboratori nucleari a 200 ml dalla città».

L’indagine razionale dal fatto specifico si allarga, rivelando la ragnatela nascosta del potere.

Infanzia e adolescenza risultano particolarmente colpite, sovente nell’indifferenza generale e non c’è alcuna distinzione affaristica rispetto ai partiti di centro, destra e sinistra che vanno per la maggiore. Nel merito Ricci ed Acquaroli (i due candidati principali per la poltrona presidenziale in relazione ai rispettivi ruoli istituzionali pregressi) hanno molto da spiegare all’opinione pubblica (e magari anche agli inquirenti).

Comunque, già nel 1995, poi nel 1997 ed infine nel 1999, l’inascoltato Comitato Nazionale per la Bioetica poneva all’attenzione dei politicanti tricolore e della società civile la delicata questione (“Il bambino e l’inquinamento”, pagina 69, estratto dal rapporto “Infanzia e ambiente” del 18 luglio 1997):

“Il bambino è anche vittima dell’agire dell’adulto, degli agenti nocivi che l’adulto con le sue attività, le sue conquiste scientifiche e tecniche, le sue produzioni, i suoi comportamenti nella quotidianità, immette nell’ambiente inquinandolo… Aumenta il peso sociale e sanitario dei danni provocati dall’inquinamento. Tali danni sono rappresentati da affezioni acute in situazioni di emergenza tossica, cioè; di improvvisa esposizione a quantità elevate di inquinanti., da lesioni tossiche di organi e sistemi, da turbe della crescita e dello sviluppo, da malattie ad andamento cronico, specie quelle respiratorie ed allergiche. Il bambino può soffrire delle conseguenze di aggressioni subite allo stadio embrionale e fetale, per passaggio transplacentare di sostanze xenobiotiche e, nei primi mesi di vita extrauterina, per passaggio nel latte materno”.

In tema di prevenzione vale sempre il principio di precauzione. Affinché i diritti non siano di mera carta straccia, la salvaguardia dell’ambiente e degli esseri viventi deve essere – ora e subito – concretamente patrimonio comune dell’umanità. Il passaggio cruciale è dall’economia all’etica.

Riferimenti:

https://sulatesta.blog/?s=fox

Gianni Lannes, Bambini a perdere, Pellegrini editore, Cosenza, 2016.

https://www.pellegrinieditore.it/bambini-a-perdere

https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Info/9384

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