di Gianni Lannes
Sapere e non dimenticare: quando fu cancellata la libertà. “Non vaccino mia figlia perché il vaccino non è una religione” sbottò pubblicamente Gorgia Meloni durante la pianificata crisi Covid-19, con annessi e costosi sieri sperimentali multinazionali spacciati per vaccini sicuri. Perché, nell’epoca del covidiotismo di massa, gli altri genitori dovrebbero essere da meno?
Oggi come nel passato, nel comitato tecnico sui vaccini (Nitag) abbondano i conflitti di interesse. Diversi memobri nominati anche dal ministro Schillaci, intrattengono rapporti con l’industria farmaceutica. Alcuni, come il professore dell’università di Foggia, tale Domenico Martinelli e il pediatra del “Bambin Gesù” nonché vaccinologo e tuttologo Alberto Villani (addirittura già presidente della Società italiana di pediatria), erano membri del predetto comitati anche nella passata composizione (2021-2025) proprio mentre svolgevano consulenze e studi su commissione per le aziende che producono vaccini. Eppure le regole del Nitag prevedono e prescrivono “completa indipendenza”. Inoltre, il codice di comportamento che i membri sono tenuti a rispettare compresa la “dichiarazione scritta” su “tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati, in qualunque modo retribuiti, che o stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni”.
Chi vigila sui macroscopici conflitti di interesse in ambito vaccinale? Chi controlla i controllori?
Riferimenti:
Gianni Lannes, Vaccini dominio assoluto, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2017.
Gianni Lannes, Vaccini: cavie civili e militari, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.
Gianni Lannes 
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