
di Gianni Lannes
Qui, nello sprofondo Sud, la luce naturale pervade ogni essere vivente e si tramuta in abbacinante energia vitale. Qui, dove incalza il vento, dove Oriente e Occidente si fondono e si confondono, dove cielo, terra e mare si sfiorano mentre l’acqua scorre sotterranea, la mescolanza di culture è sedimentata dalla storia e si rivela nelle storie mai raccontate. Qui, dove emergono alcune radici interiori e riaffiora la memoria dell’infanzia con interminabili partite di pallone in campi contesi all’erba, alle pietre e ai rovi, il tempo sembra trascorso invano. All’apparenza poco o nulla sembra davvero mutato, ma basta approfondire lo sguardo per rendersi conto che la globalizzazione turistica ha lambito lo Sperone d’Italia, alla voce profitto economico, innescando una mutazione antropologica. Insomma, quando un luogo si trasforma in stereotipo ad uso e consumo del peggio in circolazione. Un destino inesorabile in questo scrigno nell’Adriatico, dove, nonostante i tentacoli dell’uomo, regna la bellezza primordiale? La magia del sogno è comunque inscalfibile dalle attuali intemperie e sopravvive nei ricordi più nitidi.



Riferimenti:
Gianni Lannes, La montagna profanata, Edizioni del Rosone, Foggia, 2015.
http://www.edizionidelrosone.it/wordpress/?p=2326


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