ITALIA: COLONIA BELLICA UNITED STATES OF AMERICA

di Gianni Lannes Nonostante l’indimenticabile strage del Cermis, da anni i cittadini di Crocetta del Montello (Treviso) e delle zone limitrofe, in particolare i residenti lungo il fiume Piave, segnalano forti disagi dovuti ai continui sorvoli a bassa quota degli elicotteri militari della base USA di Aviano, che svolgono esercitazioni nell’area delle Grave di Ciano,…

di Gianni Lannes

Nonostante l’indimenticabile strage del Cermis, da anni i cittadini di Crocetta del Montello (Treviso) e delle zone limitrofe, in particolare i residenti lungo il fiume Piave, segnalano forti disagi dovuti ai continui sorvoli a bassa quota degli elicotteri militari della base USA di Aviano, che svolgono esercitazioni nell’area delle Grave di Ciano, territorio di elevato pregio ambientale inserito nella Rete Natura 2000.

Tali esercitazioni si svolgono di giorno e di sera, con voli che spesso avvengono a bassissima quota, arrivando all’altezza delle abitazioni e dei borghi rivieraschi, causando forti disagi alla popolazione e interferenze nocive sulla fauna locale, in particolare nei periodi di migrazione e svernamento.

Il rumore generato dai velivoli crea un inquinamento acustico molto intenso, mentre le emissioni derivanti dal consumo di carburante contribuiscono a un ulteriore degrado ambientale.

Il comune di Crocetta del Montello ha inviato una lettera all’ufficio Difesa della base USA di Aviano per chiedere chiarimenti in merito e la riduzione delle esercitazioni, ma non ha ricevuto risposte risolutive.

La sindaca di Crocetta del Montello, Marianella Tormena, ha dichiarato di voler coinvolgere anche gli altri comuni della zona (come Pederobba, Vidor, Moriago, Sernaglia della Battaglia) per portare la questione all’attenzione del Ministero della difesa, considerato che problemi analoghi si sono verificati anche nel territorio del Meduna, dove una mobilitazione istituzionale ha portato alla riduzione delle attività di volo;

L’interpellanza svolta in Consiglio comunale della consigliera comunale Lucia Poloniato ha evidenziato il rischio di danni ambientali irreversibili all’ecosistema delle Grave di Ciano, già minacciato e che rischia di essere compromesso ancora di più dall’intensa attività militare nell’area.

L’assenza di risposte concrete da parte delle autorità militari impone un intervento urgente da parte del Governo, affinché si valuti l’impatto ambientale e sociale delle esercitazioni e si adottino misure adeguate per tutelare la popolazione e il territorio.

La presenza delle basi sottoposte al regime Nato e delle basi Usa in Italia è regolata da una serie di accordi: per le basi Nato si fa riferimento al Trattato Nato ratificato con la legge del 1° agosto 1949 n. 465 (istitutivo della stessa Alleanza atlantica), che obbliga gli Stati membri a prestarsi mutua assistenza e accrescere la capacità di resistere a un attacco armato. Tuttavia, per la dislocazione dei comandi alleati e delle infrastrutture è necessario un accordo con lo Stato membro ospitante.

Atti segreti. Per le basi Usa vigono l’Accordo bilaterale sulle infrastrutture (Bia), stipulato tra Italia e Stati Uniti il 20 ottobre 1954, e il Memorandum d’intesa tra il Ministero della difesa della Repubblica italiana e il Dipartimento della difesa degli Usa del 2 febbraio 1995, che disciplina la presenza dei contingenti militari in Italia e l’uso delle basi (Shell Agreement). Entrambi sono stati sottoscritti con procedura semplificata (anziché solenne), ossia senza approvazione del Parlamento, entrando immediatamente in vigore una volta sottoscritti dai rappresentanti dell’esecutivo.

Le basi Usa in Italia sono 7: Usag (Vicenza); Camp Darby (Livorno); Naval Support Activity Naples (Napoli); Naval Support Activity Naples Detachment (Gaeta); Naval Air Station (Sigonella); Ghedi Air Base (Ghedi); Aviano Air Base (Aviano).

Le aree su cui insistono le basi sono state concesse dall’Italia in uso gratuito, le infrastrutture costruite sono finanziate dagli stessi Usa o direttamente dalla Nato, come le opere di manutenzione e le spese di esercizio; la sicurezza all’esterno delle installazioni viene garantita dall’Italia. Perché Giorgia Meloni e i suoi sodali di governo non rispondono agli atti parlamentari di sindacato ispettivo, come in questo e tanti altri casi documentati?

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