ISRAELE BOMBARDA ANCHE L’IRAN

di Gianni Lannes Una strada senza ritorno: ad un soffio dall’apocalisse. Ora la “democrazia” più violenta (al limite del fanatismo ortodosso) e autoritaria del Medio Oriente innesca una terza guerra mondiale, ultima e definitiva per annientare il genere umano. A corollario delle stragi di palestinesi in Palestina (inclusi 20 mila fra neonati e bambini), soprattutto…

di Gianni Lannes

Una strada senza ritorno: ad un soffio dall’apocalisse. Ora la “democrazia” più violenta (al limite del fanatismo ortodosso) e autoritaria del Medio Oriente innesca una terza guerra mondiale, ultima e definitiva per annientare il genere umano.

A corollario delle stragi di palestinesi in Palestina (inclusi 20 mila fra neonati e bambini), soprattutto a Gaza, grazie all’appoggio logistico dell’aviazione britannica e statunitense, per ordine del macellaio Netanyahu l’aviazione israeliana sta bombardando gli impianti nucleari in Iran; inoltre ha ucciso i capi delle Guardie Rivoluzionarie e dell’esercito, nonché gli scienziati civili: Fereydoun Abbasi, capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana tra il 2011 e il 2013; Mohammad Mehdi Tehranchi, fisico e rettore dell’Università islamica Azad di Teheran.

Nella notte tra giovedì e venerdì, infatti, Israele ha bombardato l’Iran colpendo soprattutto siti legati al programma nucleare ma anche la capitale Teheran. Non è ancora chiara l’entità dei danni. Ha anche compiuto una serie di omicidi mirati verso la catena di comando militare iraniana e vari scienziati nucleari. L’esercito israeliano (IDF) ha diffuso un video in cui mostra la partenza e l’arrivo di alcuni dei propri aerei da combattimento che nella notte hanno bombardato l’Iran. L’IDF è in genere molto attivo sui social network, dove mostra le proprie attività spesso a scopi di propaganda. Tra i siti colpiti c’è quello di Natanz, uno dei principali: lì migliaia di centrifughe arricchiscono l’uranio e lo trasformano in un combustibile nucleare che potenzialmente può essere usato per costruire delle bombe atomiche.

Israele ha detto di avere colpito almeno 100 obiettivi in Iran e di avere condotto il proprio attacco utilizzando 200 aerei. Al momento non è noto se alcuni siano stati colpiti e abbattuti dalla contraerea iraniana. Le immagini disponibili finora mostrano come siano stati danneggiati anche edifici civili. Non è chiaro quante persone siano state eventualmente uccise o ferite.

Israele ha chiamato l’operazione con cui stanotte ha attaccato l’Iran «Rising Lion», una citazione dal libro dei Numeri della Bibbia (23,24), che dice: «Ecco un popolo che si leva come una leonessa e si erge come un leone [da qui rising lion, leone che si solleva, ndr]; non si accovaccia, finché non abbia divorato la preda e bevuto il sangue degli uccisi».

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha detto che per il sito nucleare di Isfahan non ci sono state conseguenze dovute all’attacco da parte di Israele, sulla base delle informazioni fornite dal governo iraniano. Al momento non è chiaro se il sito sia stato effettivamente colpito, ma senza particolari danni, o se non ci sia stato un attacco vero e proprio nella zona, come riferito in precedenza.

A Isfahan ci sono almeno cinque impianti per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie nucleari, legate sia alla conversione dell’uranio sia alle tecniche di gestione dei rifiuti radioattivi. Da tempo si sospetta che l’area sia impiegata per lo sviluppo di armi atomiche e in più occasioni le delegazioni dell’AIEA avevano segnalato di non aver avuto accesso a tutte le strutture per poter verificare le attività e gli scopi di ricerca dei centri di Isfahan.

Dopo la strage di Ustica (27 giugno 1980) in cui furono trucidati (“sacrificati dal governo Cossiga”) 81 cittadini italiani e quella di Bologna (2 agosto 1980) che provocò 85 morti e 200 feriti, compresi i testimoni assassinati in seguito (21: 20 militari e 1 civile) e le numerose vittime collaterali di Ramstein (51 civili, il solista delle frecce tricolori e i piloti dell’Ami, Naldini e Nutarelli, l’allora premier Menachem Begin ordinò il 7 giugno 1981, addirittura il bombardamento in Iraq del complesso nucleare iracheno. Per la cronaca e la storia documentata: Israele, grazie alla cessione di tecnologia nucleare da parte della Francia, ha allestito e possiede un potente arsenale nucleare; inoltre non ha mai aderito al Trattato di non proliferazione nucleare. Nell’ottobre del 1957 venne controfirmato un accordo tra le due nazioni sulla costruzione della prima centrale nucleare in Terra di Israele, che fu completata nel 1963. Il futuro presidente di Israele Shimon Peres fu il politico che negoziò direttamente l’avvenuto accordo. Abel Thomas, capo dello staff politico del ministro della difesa della Francia, all’epoca disse che Francis Perrin, il capo della “Commissione francese per l’energia atomica”, consigliò all’allora Primo ministro francese Guy Mollet sul fatto che Israele avrebbe dovuto possedere una sua bomba atomica. La Francia ha fornito a Israele un reattore nucleare oltre che personale specializzato per installarlo in loco, insieme all’uranio arricchito e ai mezzi per produrre plutonio; il tutto in cambio di un forte appoggio nella crisi di Suez.

Riferimenti:

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale

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