BRITANNIA: COLONIA ITALIA!

BRITANNIA: ITALIA (S)VENDUTA! di Gianni Lannes Italia senza dignità? La festa alla Repubblica, orchestrata dalle multinazionali mafiose. Tema: la sudditanza di tutte le autorità italiane a Londra; non solo asservimento palese a Washington. Una storia ancora in corso dal 1943 (3 settembre 1943: armistizio corto di Cassibile con annesse clausole segrete come il successivo Trattato…

BRITANNIA: ITALIA (S)VENDUTA!

di Gianni Lannes

Italia senza dignità? La festa alla Repubblica, orchestrata dalle multinazionali mafiose. Tema: la sudditanza di tutte le autorità italiane a Londra; non solo asservimento palese a Washington. Una storia ancora in corso dal 1943 (3 settembre 1943: armistizio corto di Cassibile con annesse clausole segrete come il successivo Trattato di Parigi). Dopo i recenti inchini tricolore a sua maestà re Carlo, mi è tornato in mente il panfilo Britannia dei Windsor, ormeggiato al largo di Civitavecchia (ai primi di giugno del 1992) per la svendita dell’Italia ai peggiori offerenti inglesi, nel bel mezzo delle stragi Falcone (Capaci: 23 maggio 1992) e poi Borsellino (via D’Amelio a Palermo: 19 luglio 1992). Beppe Grillo, anzitempo palesemente cooptato per condurre in un vicolo cieco la protesta popolare (come è innegabilmente accaduto), ne sa qualcosa, alla stregua soprattutto di mister Mario Draghi. In ogni caso, è sufficiente compulsare l’archivio del Parlamento italiano per accertare i fatti narrati. Infatti, ben 16 atti parlamentari di sindacato ispettivo, da allora non hanno mai avuto risposta dai subordinati e servili governatorati italiani (almeno fino Ciampi, Berlusconi, Prodi, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi e la Meloni).

Insomma, Italia colonia del decadente impero britannico. Ecco qualche riscontro concreto alla guerra sotterranea condotta dalla diplomazia inglese per controllare l’opinione pubblica italiana in funzione degli interessi economici e politici di Londra. Una lotta sotterranea nella quale i mass media, ovvero la stampa, la radio, la televisione, l’industria editoriale e dello spettacolo rivestono un ruolo preponderante.

“L’Italia è l’obiettivo primario delle nostre nuove strategie propagandistiche”: nota dell’Information Research Department (Ird), 3 marzo 1948.

“Il metodo principale da noi adottato consiste nel fornire del materiale concreto alle personalità chiave che operano nei quotidiani, nei sindacati e nei partiti politici, affinché utilizzino autonomamente tali informazioni, senza però rivelare che la fonte è britannica”: memorandum dell’Ird, 14 novembre 1949.

“In molte parti del mondo, la minaccia dell’Eni si sviluppa nell’infondere una sfiducia latente nei confronti delle compagnie occidentali (…) a scapito degli investimenti e degli scambi delle imprese britanniche”, rapporto del ministero dell’Energia britannico, 15 agosto 1962.

“Le armi da noi fornite hanno ormai un effetto pari a quello prodotto da una pallina di ping pong scagliata contro Golia. Se vogliamo raggiungere qualche risultato, dobbiamo usare altri metodi, e sta a noi architettarli”, Colin MacLaren, alto funzionario dell’Ird, a proposito delle future strategie di propaganda occulta da attuare in Italia, gennaio 1969. Quali? La pagina è oscurata. Strategia della tensione?

“L’obiettivo primario della nostra opera informativa consiste nell’influenzare l’opinione pubblica italiana in funzione degli interessi britannici”: Alex R. Sinclair, ambasciata inglese, Roma, luglio 1971.

“Il lavoro del settore informativo consiste nel creare un clima di opinione in grado di influenzare il potere politico affinché decida ciò che noi vogliamo”: Joseph Cheyne, ambasciata inglese, Roma, maggio 1974.

Riferimenti:

The National Archives/Public Record Office, Kew Gardens, Surrey, Regno Unito di Gran Bretagna.

Nara (National Archives and Records Administration), College Park, Maryland, Stati Uniti d’America.

Lascia un commento