CONTRO LA LIBERTA’

Il sindaco di Gorizia conferma la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e accoglie la famigerata X Mas. Apologia di fascismo: si riaffaccia l’insuperabile sindrome degli sconfitti della storia. L’attacco scomposto e gesticolante della Meloni al manifesto di Ventotene non è stato soltanto un insulto ai padri costituenti Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi o un dileggio…

Il sindaco di Gorizia conferma la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e accoglie la famigerata X Mas. Apologia di fascismo: si riaffaccia l’insuperabile sindrome degli sconfitti della storia. L’attacco scomposto e gesticolante della Meloni al manifesto di Ventotene non è stato soltanto un insulto ai padri costituenti Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi o un dileggio al comandante partigiano Eugenio Colorni assassinato a Roma mentre combatteva per liberare la città da nazisti e fascisti, ma un’offesa alla Repubblica italiana. Quello andato in scena a Montecitorio a parte l’analfabetismo politico (con frasi estrapolate dal loro contesto storico), è uno schiamazzante turpiloquio revisionista contro la storia d’Italia nell’anno dell’ottantesimo anniversario della sua liberazione. Un insulto gratuito alla Costituzione repubblicana e antifascista (su cui ha giurato) da parte di chi bivacca a Palazzo Chigi e tenta di riportare maldestramente le lancette della storia italiana al trapassato remoto; più propriamente quello che nel 1962 Aldo Moro identificava nel Msi come “riferimento ideale e storico del fascismo”, di cui la postmissina Giorgia Meloni è l’attuale erede.

Gianni Lannes

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